mercoledì 17 aprile 2013

La biblioteca di Fermo (FM) passa ad Ubuntu!

RETTIFICA: come mi è stato giustamente segnalato, Fermo è capoluogo di Provincia! Chiedo venia per la gaffe...
Apprendo di questa ottima nuova da lffl
E' davvero un'ottima notizia e spero di trovarne tante così nei prossimi mesi!


Potete trovare l'articolo originale qui: La Biblioteca...

La notizia è apparsa su una pagina del sito ufficiale italiano di Ubuntu: Ubuntu equipaggerà...

Ad operare lo storico cambiamento saranno i ragazzi del LUG di Fermo (FM). Mi è capitato di dare un'occhiata velocissima al loro sito oggi e devo dire che si danno veramente tanto da fare: iniziative, corsi, eventi, ecc...
Non si possono che fare complimenti vivissimi a persone così impegnate per l'avanzamento dell'Open Source e del Free Software. E di Linux, off course... ;)
La pagina 'home' di FermoLUG


Concludo questa serie di link con il twit (non so se esiste questo termine XD) di uno dei responsabili, che propone una bella (bellissima!) immagine dell'installer di Ubuntu in procinto di sostituire un vecchio, costoso e prepotente sistema operativo: Andrea Colangelo Twitter


  • Piccole considerazioni generali
Le motivazioni per cui gioire di questo cambiamento sono molteplici.
Intanto si premiano persone - e, a voler vedere le cose in modo "universalistico", intere organizzazioni, interi ideali - che svolgono lavori in modo gratuito, ma non per questo meno seriamente nè meno professionalmente.
Poi si tratta di un bel risparmio sul software iniziale e su eventuali aggiornamenti anche radicali; non si è più legati ad un'assistenza "monomarca", nè ad un sistema operativo unico ed invariabile.

Inoltre si diffonde l'Open Source. Penso soprattutto, anche se non solo, agli studenti che si abitueranno a studiare, lavorare, utilizzare come vero e proprio "mezzo d'opera" Linux, da tanti, troppi, ancora considerato un sistema elitario, per usi particolari, ecc...

Infine - ma la fine di queste piccole considerazioni, ve ne sarebbero migliaia d'altre - si ottiene un pezzetto di sovranità digitale.
Anche se "solo" all'interno di una biblioteca, sta di fatto che comincia a farsi strada la voglia d'indipendenza, di trasparenza e di totale autonomia che solo l'Open Source può dare.
Anche se una piccola nota dolente c'è, legata a questo discorso: c'era davvero bisogno di una crisi, con conseguente scarsità pecuniaria da parte delle pubbliche amministrazioni, per svegliare un po' l'apparato burocratico-amministrativo?

Forse fa parte della natura umana: per quanto sia chiaro che alla fine della strada c'è un muro, finchè non ci si sbatte la faccia...


  • Piccolissime considerazioni specifiche
Non conoscendo nè il comune nè il LUG coinvolto, mi esprimo per "sensazione".
Come alcuni commentatori di 'lffl' hanno sottolineato, è un peccato che si tratti di Ubuntu. Appare ormai evidente lo "strappo" (non credo che le virgolette siano appropriate ancora per molto) tra la filosofia del Free Software e Canonical; sempre più Ubuntu appare Linux solo nel kernel e, non a caso, è oggetto di critiche (anche feroci e spesso meritatamente tali) da parte della Comunity e di Stallman.

Ma nonostante ciò non solo non mi sento di criticare, ma anzi appoggio la decisione di usare Ubuntu.
Non certo perchè sia un suon fan (ormai non più), ma perchè è la scelta più logica ed oculata; ma soprattutto, una scelta pratica. Il cambiamento deve essere fatto gradualmente, per forza di cose. Quindi è normale che la scelta ricada sulla distro più famosa, usata, clikkata e googlata; in questo modo sia il personale di servizio che l'utente utilizzatore possono essere supportati facilmente da internet, dagli amici che magari un po' già lo conoscono, ecc...

Certamente, sarebbe bello far scomparire di colpo tutti i software proprietari all'interno delle amministrazioni italiane e far apparire, di colpo, tante belle Debian o Slackware (o Gentoo o Mandriva o Arch). Ma questo è un passaggio ideale, che nella pratica rischierebbe di spaventare gli utilizzatori e finirebbe per essere controproducente ai fini della diffusione dell'Open Source.
Che sia giusto o sbagliato (ed è sbagliato), che sia auspicabile o deprecabile (ed è deprecabile), ma sta di fatto che la stragrande maggioranza delle persone conosce Ubuntu.

Allora perchè tutta questa pantomima?
Semplicemente perchè mi auguro che ciò a cui siamo di fronte sia solo l'inizio. E che, una volta cominciato il processo di liberazione dal software proprietario, non ci si fermi più alle sole considerazioni materiali del vil denaro (eppure tanto utile, non lo nego di certo), ma si vada oltre: come dicevo prima, soprattutto la questione della sovranità digitale, ma anche altri aspetti molto pratici, quali la libertà d'uso e duplicazione, per esempio.


  • Allora, buona lettura!
Dunque da oggi a Fermo la Biblioteca avrà una marcia in più. La conclusione, la mia conclusione perlomeno, è che questo ottimo risultato sia da replicare più e più volte, in tutto il territorio nazionale. La speranza è quella che il passaggio al software libero prenda piede, prosegua al di là delle considerazioni meramente economiche e sensibilizzi tutti, amministratori, politici e semplici cittadini, a problemi anche più importanti, quali ad esempio la privacy, la sicurezza e l'autonomia digitale.

Che la facilità d'uso e di illustrazione di Ubuntu non sia un punto d'arrivo, ma un punto di partenza, comodo ed invogliante certo, ma per questo spero non impigrente, verso un processo che possa portare ad acquisire, di volta in volta, maggiore confidenza e vicinanza con l'Open Source più puro.

Ancora complimenti ed ancora grazie per il loro splendido lavoro - una vera e propria missione! - ai ragazzi del #FermoLUG ^__^

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