lunedì 22 novembre 2010

I miei 10 punti

Qualunquismo, faciloneria, bimbominkismo, ispirazione. Chiamatelo come volete, ma il richiamo del precedente post mi è giunto come un'esortazione a porre i MIEI punti per quello che dovrebbe essere un miglioramento di GNU/Linux.
Anche se avete scelto un termine dispregiativo tra quelli sopra, per me rimane una buona idea che ognuno esprima il suo parere; cosa, d'altronde, abbastanza in linea con la filosofia Open, no?
Cosa intendo per miglioramento l'ho già scritto nel post precedente. In breve, sicuramente un miglioramento tecnico, ma non solo. Anche un miglioramento in fatto di intercambianilità tra utenti di varia esperienza e capacità, una maggiore diffusione e diffondibilità, un'ampia scelta in base alle proprie esigenze.

Ecco allora secondo me come si potrebbe fare...


1. Educazione alla filosofia Open
Come ho già detto prima, il sistema GNU/Linux è una porta (ottima) verso un intero mondo. Sarebbe bello cercare di illustrarlo al nuovo utente più integralmente, non solo nell'ambito OS.
Come fare? Intanto una bella documentazione in proposito, messa in evidenza come collegamento sul desktop, nel menu principale, ecc... Un po' di storia di Linux, del progetto GNU, della software free foundation e via discorrendo. Una panoramica sul software, confronti coi più famosi sw proprietari e le loro varianti Open. Infine, un bell'excursus sulle implicazioni al di fuori del mondo software.
Certo, so bene che è tutto trovabile su internet, ma la pigrizia, il tempo che manca, la non conoscenza dei termini specifici, potrebbe rendere questa cosa non del tutto superflua. Inoltre è importante che questa guida sia pienamente funzionale anche off-line, perchè (problema tutto italiano) non si può sempre essere connessi; persino da casa, in molte zone, basta un po' di brutto tempo per passare la giornata fuori dal web!

2. Costante miglioramento, solo se efficace

Puntare sempre al miglioramento, all'innovazione, alla trovata geniale. Ma che non diventi solo una moda. Darsi delle scadenze fisse (come ha fatto Canonical) ha pro e contro; che si scelga questa strada o un'altra, ogni rilascio dovrebbe essere dettato dall'esigenza tecnica o dell'utente, non da una gara modaiola.

3. Riconoscimento reale nel mercato
Bè, questo è più un obiettivo che non un proposito immediato. Tuttavia entra a far parte (secondo me) di quella che è la definizione stessa di 'miglioramento', cosicchè è un punto saliente di questo todo.
La conseguenza (o meglio gli indicatori) di questo cambiamento potrebbero essere: trovare nei megastore PC con Linux con una frequenza maggiore dello 0,0000003% odierno :P; avere PC già pronti e partizionati per installare una distro Linux; non dover compilare tremila moduli accompagnati da una squadra di avvocati solo per ottenere il sacrosanto diritto di comprare un computer che sia veramente nostro, senza Eula strane, ambigue e soprattutto eticamente illegittime.

4. Migliorare il partizionatore dell'installer
Cosa che trovo abbastanza carente in tutte (quelle che ho provato sono un po') le distro. La modalità automatica mi sembra realmente efficace solo in una situazione con una o due partizioni. E' pur vero che l'utente inesperto, che ha difficoltà a partizionare manualmente, spesso si trova proprio in questa situazione, ma non è detto.

5. Migliorare grub2 e l'integrazione con lilo
Gente, l'ho già detto e lo ripeto, a me grub2 fa proprio ca***e. Ok, a parte l'opinione personale, i fatti dicono che è più macchinoso e mal digerisce un'eventuale distro che usi lilo. Rimane buona (per fortuna) l'interazione con Wignozz, che è l'aspetto forse più interessante, ma non l'unico.
Da migliorare sicuramente: il boot loader è la prima cosa con cui interagisce l'utente, se non funziona quello tutto il resto è superfluo!

6. Standardizzare in tre-quattro gestori di pacchetti
Che è poi più o meno la realtà, ma non del tutto e non del tutto formalizzata. Ora, mi spiace per i fans di Gentoo o Arch, ma nessuno nega a nessuno la possibilità di farsi le cose per conto proprio. Secondo me, però, di base ed eventualmente eliminabile in fase d'installazione, dovrebbe esistere un gestore sullo stile dello 'yast' (es: SuSE) o del 'software center' (es: Ubuntu) per ogni distro; che usi i pacchetti tipici della distro stessa ovviamente, ma che aiuti attraverso grafica e controllo automatico delle dipendenze.
Inoltre i pacchetti caratteristici dovrebbero essere (di fatto probabilmente è già così) ufficialmente ridotti a tre, quattro tipi al massimo; che so, rpm, tgz, deb, bho(?).

7. Adozione di un 'gestore globale'

Idea presa dal precedente post. Magari che si avvi in automatico subito dopo l'installazione (opzione eliminabile ovviamente), un solo programma similarmente a quanto sopra che gestisca il software. In questo caso però, oltre che un'eventuale installazione ne gestisca la priorità all'interno del sistema.
Insomma, in una volta sola scegliere il browser di default (e secondario opzionale), l'editor di testo, il programma di visualizzazione foto, il social network da coordinare, il motore grafico delle finestre, ecc...

8. Precompilazione del kernel

Ho provato personalmente la differenza tra un kernel di base ed uno compilato ad-hoc. E' incredibile, ma lo è anche la pressione psicologica di quando si riavvia e non si sa come andrà a finire... XD
Ora mi scuso, non conosco bene le specifiche e forse è tecnicamente poco fattibile. L'idea è quella di avere un bel kernel -huge- disponibile all'installer. Questo però, se l'utente vuole (ed è capace), attraverso una procedura il più possibile guidata, dovrebbe permettere all'utente stesso di selezionare i moduli da monolitizzare e quelli da eliminare, andando di fatto ad effettuare una sorta di compilazione personalizzata già in fase d'installazione; non troppo calzata (non è che aggiungo una pennetta devo star lì a rifare tutto!), ma nemmeno zeppa di cose che non si useranno mai.
Questo perchè periferiche, driver e soluzioni si moltiplicano, così le righe di codice (sorgente e binario), così le risorse necessarie per gestirlo. In linea con quanto dirò al prossimo punto, bisognerebbe evitare di eliminare definitivamente quanto di buono è stato fatto indietro, ma allo stesso tempo fornire un kernel il più possibile ottimizzato. Spesso gli utenti giudicano Linux sulla base di un sistema che 'va a tre' (ma anche a due), come direbbe un meccanico a proposito di un motore a quattro cilindri non del tutto funzionante ^^

9. Lasciare sempre la scelta
Se non c'è pazienza (e speriamo prima o poi qualcuno la crei), ma se esiste una scelta dovrebbe essere lasciata. Questa è una cosa abbastanza tipica del mondo GNU/Linux, che tuttavia (anche per problemi tecnici di spazio, memoria, frammentazione), forse tende ad annebbiarsi.
Così non deve essere, lasciare sempre la libertà di scelta è uno dei cardini della filosofia Open, per cui è meglio trovare soluzioni tecniche che lo permettano, piuttosto che soluzioni che dovrebbero essere tanto migliori da rendere la scelta futile; perchè non è detto che ci si riesca, non è detto che quello che è meglio per te lo sia anche per me, ecc...

10. Essere GNU/Linux, non cloni di Win, Mac, o peggio (vedi smartphone)

E spero che i miei punti siano effettivamente considerati in quest'ottica ;)

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