lunedì 17 dicembre 2012

Concorsi per docenti? Bocciati!

Eh già, almeno per quanto riguarda la parte "informatica" - proseguendo nella lettura capirete il perchè delle virgolette.
Ed è stata redatta una lettera di diffida, con le motivazioni, già firmata da numerose associazioni e blog che si ooccupano del Free Software.

I nuovi concorsi per docenti hanno sollevato molti dubbi, in parecchi ambiti. Troppo tempo dall'ultimo concorso, troppe cose ammassate tutte assieme, troppi pochi posti per troppi candidati.
Ma esistono anche i 'pochi': poca imparzialità, poca competenza per materie piuttosto tecniche e specifiche (come l'informatica e la logica), poca pluralità di conoscenze. Perchè in fondo, chi deve insegnare è importante che sia preparato a preparare per ciò che deve venire, e non ad assorbire pedestremente ciò che è - ma più spesso è stato.



  • Premettendo che...
Detto in generale e molto alla buona, da chi non è del mestiere nè dall'ambiente, una smossa alla Scuola in questo senso andava data. Inoltre quando si smuove ciò che è fermo da molto (troppo) tempo, inevitabilmente si finisce per sollevare un sacco di polvere, che tuttavia è - uso un termine orribile ma efficace - un 'male necessario' che all'inizio fa tossire molto, ma diradandosi lascia intravedere un maggiore ordine...
Quindi, in buona sostanza, e come forse troppo spesso accade, un'iniziativa dalle buone intenzioni messa in pratica però approssimativamente; diciamo soprattutto frettolosamente.

Uscendo allora dall'ambito generale, entriamo in ciò che maggiormente mi interessa: l'informatica.
Senza voler entrare troppo nel merito (non potrei farlo neanche volendo, e di certo NON voglio), diciamo che il perchè ed il percome non mi interessa e/o comunque ne lascio l'analisi ad altri.
Guadando alla sostanza nuda e cruda, ovvero alle domande e relative risposte, il commento è: un disastro.


  • Domande faziose e discriminatorie
L'accusa non è mossa da me (non solo), ma da 'ASSOLI - Associazione per il Software Libero' che appunto denuncia come
Il set di domande in questione risulta essere a tratti fuorviante, scritto con linguaggio improprio, con numerosi errori. Ma, soprattutto, il set di domande quasi nulla ha a che fare con la valutazione del grado di "cultura digitale" dei candidati e comunque e' discriminatorio dal punto di vista tecnologico ed in particolare nei confronti degli utenti di software libero.

ed in particolare delle possibili domande
- 54 presentano risposte errate (almeno 15 di queste contengono errori gravi);
- 106 fanno riferimento a dettagli relativi solo ai sistemi operativi Windows;

Quindi una triplice mancanza:
  1. Incorrettezza dal punto di vista tecnico
  2. Approssimative dal punto di vista grammaticale
  3. Faziose dal punto di vista etico-digitale
Che sono, a mio avviso, tutte e tre "sviste" gravissime già in linea generale, figuriamoci poi in un test che deve valutare (e di qui la gravità del punto 1) degli insegnanti (e da qui la gravità del punto 2) in ambito informatico (e da qui la gravità del punto 3).


  • Una vergogna
Meno diplomatico è stato Renzo Davoli, che definisce il tutto senza mezzi termini:
Ho riletto le domande. Le sole che hanno senso per valutare il grado di "competenze digitali" sono ben poche, si contano sulle dita delle mani. Che aridità e ignoranza dimostrano queste domande. Sembra che le "competenze digitali" corrispondano al "saper usare un computer", anzi uno specifico tipo di computer, con uno specifico sistema operativo e specifiche applicazioni.
Mi domando dove al Ministero della "Istruzione" possano aver trovato simili "esperti". Io spero che in pochi all'estero sappiano leggere la lingua Italiana, queste domande sono una sputtanata al pari dei neutrini nei tunnel.

Propone poi una serie di quesiti, più na traccia che un vero e proprio elenco, alternativi alle domande del Ministero.
E poi dedica una pagina alla "correzione" delle domande. Complimenti per la pazienza e il "sangue freddo"; a leggere certe domande e certe risposte che vorrebbero essere "quelle giuste" c'è da dare di stomaco :(
Quindi tutti i meriti a questo professore che si è fatto il lavoro.

Però, per dovere di cronaca...
Mi è scappato l'occhio su tale set domanda-risposte-correzione:
Quale tra i seguenti è un esempio di "virus"?
  • Un impiegato di banca che modifica il software di gestione, aggiungendo poche linee di codice, affinché il sistema non tenga conto dei suoi prelievi di denaro.
  • Un programma che, introdotto subdolamente in un computer, causa dei danni anche seri ai dati o ai programmi in esso archiviati.
  • Uno studente che violando le protezioni di accesso modifica i propri voti nell'archivio elettronico della scuola.
  • Un programmatore che nasconde in un programma una parte di codice che gli consentirà, in futuro, di avere accesso al sistema.
FORMULAZIONE IMPROPRIA: un virus non e' un programma ma una porzione di codice che viene inserita all'interno di altri programmi.

La risposta che l'ignorantone che ha redatto il test vorrebbe come corretta è la seconda, che è evidentemente la definizione di malware e NON di virus.
Ma secondo me la correzione è opinabile. A mio modesto parere il virus è (o può essere) SIA un programma, CHE la 'porzione di codice' a cui si riferisce il prof. Davoli; il fatto che sia solo uno (es.: macrovirus), solo l'altro (es.: overwriting virus), o entrambi (es.: virus polimorfi) dipende dal modo di agire del virus stesso. Il concetto base è che il virus è un codice che si riproduce che può (ma anche no) contenere un payload distruttivo, ma non è questo fatto a renderlo 'virus' o meno.
Cercherò di ricordami di segnalargli la cosa - e magari prendermi le dovute mazzate :D


  • Link e riferimenti
Di seguito i link principali...


Concludo dicendo che, secondo me, uno dei punti più interessanti - ed importanti, off course - sollevati dall'intervista a Stallman è proprio quello dell'educazione.
E osservando questi fenomeni, di ignoranza, presunzione (cioè questi presumono di poter giudicare altri su argomenti che nemmeno loro conoscono!) e - facciamo finta di non credere nella malizia - "distrazione digitale", da parte di chi dovrebbe formare (perchè, ed ora sono io a presumere, saranno più o meno le stesse persone che poi svolgono i corsi d'aggiornamento) gli insegnanti atti ad educare le future generazioni... ebbene, si può ancora dubitare di quanto affermato dal Guru del Free Software?
;)

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