Finalmente una buona notizia (anche se non nuovissima) per il mondo dell'Open Source. Il Comune di Genova ha deciso di adottare Linux per alcuni PC, introducendo quindi il Pinguino all'interno della pubblica amministrazione.
Che sia l'inizio di una proficua collaborazione?
Link di riferimento: Free Software a Palazzo Tursi
Finalmente il mondo Open Source e il Free Software fanno breccia nelle fortezze della pubblica amministrazione.
- Facciamo i puntigliosi
Nulla da dire, deve essere capito il più possibile da tutti i cittadini.
Però...
L'open source, invece, ha il pregio di essere gratis.Senza stare troppo a tergiversare, sarebbe bastato scrivere: "L'Open Source, invece, TRA I SUOI PREGI ha ANCHE quello di essere gratis."
Perchè, parlando di pubbliche amministrazioni e movimentazione dati sempre al confine tra pubblico e privato, sappiamo bene che non è tanto il fatto di essere gratis, ma il fatto di garantire una sovranità digitale il vero e fondamentale pregio dell'Open Source.
So che sembra sempre un menaggio eccessivamente precisino; me ne scuso, ma se passa la nozione "open=gratis punto e basta", si fa presto a snaturare la cosa verso un vantaggio esclusivamente iniziale, minimo e apparentemente esiguo in molti casi.
- Torniamo al punto
Il Comune intende quindi "piallare" Winzozz ed installare Linux su computer in genere obsoleti e/o poco performanti.
Come ben noto - e scusate se ritorno l'integralista di prima, ciò evidenzia di come sia importante riconoscere un ampio ventaglio di pregi all'Open - Linux è infatti più supportato per ciò che concerne l'hardware "obsoleto", aggiornabile gratuitamente e soprattutto senza vincoli di licenza.
Ecco, forse ciò che interessa maggiormente un "ufficio" pubblico (in accezione generica, sia anche una scuola o altro) è proprio il non avere alcun vincolo di licenza.
Per cui provato su un PC, è possibile installarlo su tutti gli altri; o viceversa, trovata una nuova versione, disinstallarlo per rimpiazzarlo, ecc...
- W la scuola
Come ho avuto occasione di dire più volte, ritengo che sia l'educazione il mattone fondamentale della crescita sociale; naturalmente una sana educazione informatico-digitale è quindi la chiave di volta per sostenere tale crescita in modo neutrale all'interno di una società informatizzata e connessa.
Comunque, al di là di concetti filosofici un po' auto-referenti (!), il fatto che i bambini/ragazzi si trovino davanti, e si abituino ad utilizzare e capire, finalmente software Open Source, non può fare che bene.
Se non altro, perlomeno possono "toccare con mano" il fatto che non ci deve essere per forza una barra in basso blu perchè si tratti di computer!
XD
E' una battuta, ma solo in parte.
Infatti è ovvio che l'estetica e l'apparenza sono davvero marginali, ma tant'è il monopolio Microzozz è anche (e negli utenti singoli, soprattutto) psicologico: te lo ritrovi a scuola, a lavoro, nei film, nei discorsi, negli articoli di giornale, ovunque.
"Sbattere la faccia" davanti a qualcosa che non è monopolizzato è già un inizio per avere un'idea sul fatto che esiste tutta una consapevolezza dietro a ciò che si usa, anche solo per scrivere un semplice documento.
A tal proposito...
- Bene, ma avanti così
No dai, intristirsi no, ma stare un po' coi piedi per terra.
Il "passaggio" infatti, come avrete intuito, è molto parziale e per ora prevede l'installazione del sistema operativo. Che, se da un lato è ovviamente il passo primo, è appunto però il primo di una lunga serie.
Bè, a dire il vero neanche troppo lunga. Ma di certo ve n'è un altro altrettanto fondamentale: effettuare il passaggio dell'intero "parco software".
Fa pensare infatti che, come si accenna nell'articolo, molti software siano ancora proprietari. Tra cui, ed ecco il collegamento con il precedente paragrafo, anche le suite d'ufficio.
Allora è importante seguire gli sviluppi dell'introduzione di software Free (e/o Open ovviamente) perchè il risultato sia quello di una perfetta integrazione tra questo e il soddisfacimento dei bisogni pratici dei dipendenti e degli enti complessivamente.
Che vor dì? Semplicemente che, più o meno gradualmente, tranne casi specifici di una certa specializzazione (spesso introdotta artificialmente proprio per impedire o comunque far apparire insormontabile il problema di un passaggio all'Open) è possibile sostituire tutto il software (sistemi operativi inclusi, ovviamente) con software interamente Free.
Per farlo uno degli inizi migliori è sicuramente quello del Comune di Genova; ma come ogni inizio è necessario proseguire nel percorso!
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