venerdì 26 luglio 2013

Telecom: ancora e sempre monopolio, adesso anche depeering

In realtà 'adesso' è già da qualche tempo, sono io che l'ho scoperto "adesso".
Comunque è incredibile, senza saperlo me lo sono auto-anticipato nel precedente post: Via al WiFi pubblico...
E' proprio vero, e mi tocca ripeterlo ancora:
Dico solo che, al solito in Italia, a pensar male ci si azzecca


Link di riferimento: Telecom fa pagare le interconnessioni...


  • Antefatto
Spiegazioni senza pretese tecniche nè di perfezione, discorsive tanto per capire di cosa si parla...


Nei punti cruciali per la rete vi sono dei NAP: Network Access Point. Sono come dei "nodi principali", dei punti di interconnettività tra ISP (Internet Service Provider).
Ora, per farla molto breve e semplice, gli ISP sono i fornitori della connessione agli utenti finali; sono un po' come i centralini di una volta, smistano il traffico e forniscono la connessione agli utenti.
I NAP rappresentano una sorta di ganglio nervoso tra ISP, che permette la propagazione delle informazioni in modo efficiente e distribuito.

Fino a poco tempo fa l'uso di queste interconnessioni era per gli ISP gratuito in termini di "navigazione", anche se vi erano accordi di versamento di "canoni" per la manutenzione della rete fisica coinvolta.
Ma siccome i NAP sono ovviamente di proprietà dei soliti, sempre al limite - e spesso ben oltre - dei confini fissati dall'Antitrust, ora hanno deciso di chiuderli e renderli a pagamento.


  • La questione
La situazione non è, secondo me, complicatissima da capire, anche se c'è chi fa di tutto per confondere le idee.

Ad esempio l'articolo dell'Huffing Post: Aumentare la qualità di Internet col depeering

Mi è capitato di leggere articoli di diversa natura di questa "testata" e solitamente li ho trovato quantomeno corretti, anche se forse non sempre condivisibili.
A maggior ragione mi meraviglio di quanta disonestà intellettuale sia stata impiegata in suddetto articolo.
Adesso spiego come la vedo io e ciò spiegherà anche quanto appena scritto...

In breve: l'accesso libero ai NAP è, direi evidentemente, una buona garanzia - almeno per quel che concerne questo singolo punto nodale della rete - della neutralità della rete stessa.
Vincolando infatti il peering soltanto ad un equo (ed indispensabile!) contributo per manutenzione/mantenimento/consumi, si garantisce che non vi siano discriminazioni in base al budget, alla grandezza e all'influenza politico-massiva dei grandi provider; si garantisce che la disponibilità di fondi NON sia vincolante per la disponibilità di servizio.

Inoltre col depeering gli ISP minori avranno ben poche scelte...

Affidarsi a costole internazionali - che è quello che avviene per la maggior parte - e poi hai voglia a parlare delle imprese italiane e della loro rivalutazione; non solo, ma per ovvi motivi fisico-geografici, questo è un grosso deficit in termini di efficienza.
Aumentare la qualità di internet?

Sottomettersi al monopolio di Telecom, aumentando di non poco - mi piace che l'articolista dell'Huffing parli di pochi spiccioli, chissà cosa intende allora per banconote - i costi di gestione.
Cosa che porta due conseguenze:
  1. Costi aggiuntivi per l'utente finale - perchè alla fine su di lui si scaricano le spese - checchè ci vengano a raccontare, tutte le volte è sempre così (o al limite aumentano le accise sulla benzina, non so che c'entri ma in un modo o nell'altro c'entra sempre XD)
  2. Perdita della libertà decisionale in fatto di politiche di gestione: sarà Telecom a decidere chi, come e cosa far circolare nella rete, gestendo le tariffe in modo da dirottare (quando non cancellare proprio) gli ISP minori - meno potenti economicamente (e quindi anche socialmente).
Tutto ciò può comportare (ed in molti casi lo farà se si continua su questa strada) una chiusura/svendita di tutti quegli ISP che non riusciranno più a fornire un servizio decente, avendo detto quanto sopra.

Quindi, ulteriore accentramento delle informazioni (e quindi del potere), ulteriore monopolio, ulteriore attacco alla neutralità della rete, assoggettata ancor di più (come se già non bastasse il possesso fisico e le iniziative dello "stato amico") ai capricci di uno e un solo "operatore".


  • Altrove
Purtroppo guardandosi in giro la situazione non è allettante, perchè nel resto d'Europa, per una volta, ci hanno preceduto nel peggiorare.
In molti paesi infatti il depeering sta già avvenendo.

Ma ovviamente anche qui la disonestà intellettuale dei suoi sostenitori è evidente.

Intanto, perchè non specificano, fanno finta di non ricordarsi, che il monopolio Telecom è caso più unico che raro. Anche se su carta, infatti, in molti altri Paesi esiste il "vecchio" operatore unitario, sta di fatto che nella pratica - guarda un po' che strano - in Italia il monopolio è ancora attivo, vivo e vegeto.

Inoltre dimentica di ricordare come iniziative identiche prese in paesi diversi portano a conseguenze ben diverse.
Ad esempio, i controlli sulle speculazioni. Chissà perchè - tanto per nominare qualcosa sulla bocca di tutti ultimamente - quando la Germania è passata all'euro non ha visto raddoppiare i prezzi dei prodotti nel giro di pochi mesi.
Sarà forse perchè in Italia NON vi sono mai (e dico MAI) dei reali controlli contro le speculazioni, che invece diventano - un po' come la corruzione a livello politico - un altra occasione per creare monopolio, dipendenza, separazioni di idee ed intenti?

Infine, l'ultima dimenticanza è quella nel non ricordare al lettore che, in seguito al tanto osannato depeering europeo, l'Antitrust sta appunto svolgendo un'indagine; che la cosa, a quanto pare, non vada molto a genio a chi di mestiere cerca di evitare i monopoli - con tuttie le sue carenza, per carità, ma il loro lavoro è quello.


  • Detto fatto
Riferendomi alla frase in cima, che ho estratto come auto-citazione dal mio post precedente, è facile vedere come sia applicabile in questo caso.
Per esempio, il fatto che da qualche tempo Telecom abbia preventivamente attuato una tattica che verrà ulteriormente favorita - oltre che dalla solita benevolenza di governo - dalle conseguenze dell'eventuale (perchè per ora nulla è ufficiale) 'Decreto del fare'.

La limitazione dei fondi per lo sviluppo della banda larga, infatti, in concomitanza con la sempre crescente domanda di connettività, porterà ovviamente ad un inasprirsi della "lotta di condivisione" delle risorse attuali.
Risorse che sappiamo bene essere in mano di chi.
Certamente il Decreto contiene anche la questione WiFi, ma come accennavo nel post, è ovvio che gli AP wireless vengono "riforniti" attraverso cavo; dato che qui parliamo di NAP, quindi di una particella base della rete, a monte dunque di qualsiasi AP wireless, è ovvio che il vantaggio per la connettività wireless diventa ininfluente, se poi gli Access Point saranno comunque vincolati a monte da qualsiasi scelta.

Vabbè, non mi piace fare complottismo. Può essere semplicemente che Telecom abbia adottato una strategia in osservanza con la tendenza europea.
Messa così però si può ribaltare la questione: che sia allora una coincidenza che, a conoscenza di ciò (perchè i tecnici che si occupano dei decreti queste cose le sanno bene), nel Decreto sia stata presa una tale iniziativa?
Prendendo i loro due piccioni: salvare la faccia (col populismo "incentiviamo il wireless") e gli interessi (con la realtà "accentriamo le risorse sul monopolio").

Ma anche scartando quest'ipotesi, pensando che sia tutto una coincidenza...
Davvero qualcuno crede alla storiella che facendo pagare un servizio fino a ieri gratis se ne trae un beneficio in termini di usufruibilità, neutralità e diffusione?

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